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24 Gennaio 2024

Innovation manager

Innovation manager: chi è, cosa fa, stipendio e come diventarlo

 

La carriera da innovation manager ti affascina e vorresti formarti nel settore con un percorso di studi mirato? LUM School of Management dispone di un’ampia offerta di Master in Innovation Management e forma i futuri leader della transizione tecnologica nelle aziende e nella pubblica amministrazione.

 

In questa guida alla professione comprenderemo al meglio cosa fa un manager dell’innovazione, esaminandone mansioni, responsabilità, requisiti professionali e stipendio medio in Italia, approfondendo il suo ruolo chiave nel promuovere e gestire i processi di innovazione e transizione digitale all’interno di un’organizzazione.

 

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Chi è l’innovation manager?

L’innovation manager è una figura professionale che sta iniziando a suscitare sempre più interesse in un mondo in costante evoluzione, dove l’innovazione è diventata la chiave del successo per molte imprese.

 

Il manager dell’innovazione svolge un ruolo chiave nel supportare le aziende attraverso le fasi di trasformazione digitale, promuovendo lo sviluppo tecnologico e impegnandosi attivamente nella ricerca di nuovi approcci per innovare i processi interni, potenziare l’efficienza aziendale e migliorare l’esperienza lavorativa. Proprio per questo motivo tale professionista è conosciuto sul mercato anche come digital innovation manager.

 

La sua presenza è fondamentale per affrontare le sfide di un mercato in costante evoluzione, dove la competitività è cruciale. In tale contesto dinamico e suscettibile a repentini cambiamenti, questi aiuta a identificare, sviluppare e implementare nuove idee e approcci che possano conferire vantaggi competitivi e stimolare la crescita.

 

Cosa fa un innovation manager

Quella dell’innovation manager è una professione moderna che riflette perfettamente l’attuale epoca in cui viviamo. Questi opera, infatti, a un livello politico-strategico nell’ambito della gestione dell’innovazione, assumendo un ruolo di leadership nell’adozione, progettazione e attuazione del sistema di gestione dell’innovazione aziendale.

 

Scopriamo insieme cosa fa un innovation manager e quali sono le sue mansioni:

 

  • Identificazione delle opportunità di innovazione: monitora costantemente il mercato, la concorrenza e le tendenze industriali, per individuare possibili opportunità di innovazione. Questo potrebbe includere lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi, processi o modelli di business;
  • Gestione del processo di innovazione: coordina l’intero ciclo di vita delle iniziative innovative in ambito digitale e tecnologico, dalla fase di ideazione alla realizzazione. Questo richiede una pianificazione strategica, l’allocazione delle risorse e la definizione di obiettivi chiari;
  • Collaborazione con team multidisciplinari: l’Innovation Manager lavora a stretto contatto con team di professionisti provenienti da diverse aree, come ricerca e sviluppo, marketing, finanza e produzione, per garantire una collaborazione efficace e l’integrazione delle innovazioni in tutta l’organizzazione;
  • Valutazione del successo delle iniziative innovative: misura e valuta l’impatto delle innovazioni implementate, raccogliendo dati e feedback per apportare miglioramenti e guidare le decisioni future.

Le responsabilità e la professione dell’innovation manager sono solidamente descritte da norme e standard riconosciuti a livello internazionale. Le più significative in questo contesto sono la norma UNI 11814 e la norma ISO 56000, che forniscono linee guida essenziali per la gestione dell’innovazione.

 

Mentre la UNI 11814 è una norma relativa alle figure professionali nell’ambito della gestione dell’innovazione, l’ISO 5600 definisce il vocabolario, i concetti fondamentali e i princìpi della gestione dell’innovazione e della sua implementazione sistematica. È, inoltre, destinata a organizzazioni che implementano sistemi di gestione dell’innovazione, a coloro che cercano di migliorare la gestione dell’innovazione, e a parti interessate come clienti, partner e fornitori di formazione o consulenza in gestione dell’innovazione.

 

Approfondiamo nel prossimo paragrafo quali sono le competenze di un innovation manager.

 

Competenze dell’innovation manager

Per un manager dell’innovazione, disporre di competenze specialistiche è fondamentale per guidare l’innovazione in un mondo sempre più digitale e interconnesso. Questa figura professionale deve padroneggiare i princìpi di base dei seguenti sistemi di gestione delle informazioni:

 

  • CRM (Customer Relationship Management): gestire le relazioni con i clienti è essenziale per identificare le opportunità di innovazione e migliorare la customer experience;
  • ERP (Enterprise Resource Planning): l’utilizzo efficiente delle risorse aziendali è cruciale per supportare l’innovazione in modo efficace;
  • SCM (Supply Chain Management): saper ottimizzare la catena di approvvigionamento è importante per garantire una distribuzione efficiente dei prodotti e dei servizi innovativi;
  • CAPP (Computer Aided Production Planning): la pianificazione di produzione assistita dal computer è necessaria per gestire in modo efficiente i processi di produzione innovativi;
  • MES (Manufacturing Execution Systems): monitorare e controllare l’esecuzione dei processi di produzione è cruciale per garantire la qualità e l’efficienza delle innovazioni;
  • PLM (Product Lifecycle Management): gestire il ciclo di vita dei prodotti è fondamentale per sviluppare e lanciare nuovi prodotti in modo efficace;
  • CMMS (Computerized Maintenance Management System): mantenere efficienti le attività di manutenzione è essenziale per la continuità delle operazioni innovative;
  • Piattaforme di e-commerce in logica B2B e B2C: la conoscenza delle dinamiche di e-commerce è fondamentale, in particolare per le transazioni tra aziende (B2B) e consumatori (B2C);
  • Soluzioni di Business Intelligence: comprendere e utilizzare soluzioni di BI per l’analisi dei dati e il reporting è essenziale per prendere decisioni informate;
  • Big Data: la gestione di grandi volumi di dati eterogenei è utile per identificare tendenze e opportunità di innovazione;
  • Modelli funzionali alla base di soluzioni Cloud (es. SaaS, PaaS, IaaS): la comprensione delle soluzioni cloud è cruciale per sfruttare l’agilità e la scalabilità necessarie per l’innovazione.

 

Come diventare innovation manager: formazione e requisiti

Dalla comprensione approfondita delle dinamiche del mercato a una capacità strategica di implementare soluzioni avanzate, essere un innovation manager richiede un approccio strutturato e un impegno costante nel percorso della trasformazione digitale. Vediamo insieme gli step chiave che delineano il percorso per diventare un innovation manager e ambire a posizioni di leadership nel settore.

 

1. Cosa studiare per diventare innovation manager: formazione

Per diventare un innovation manager è, innanzitutto, utile seguire un percorso di studi focalizzato sull’innovazione e la gestione tecnologica. La LUM School of Management offre una varietà di Master in Innovation Management e gestione tecnologica, ideali per coloro che aspirano a diventare leader nel campo dell’innovazione.

 

Questi Master universitari di I e II livello offrono una preparazione altamente specializzata ma allo stesso tempo multidisciplinare: dalla gestione tecnologica alla trasformazione digitale, fino alla gestione innovativa nel settore sanitario e pubblico, incluso il focus su smart city, retail ed e-marketing.

 

Ogni programma è progettato per fornire una comprensione approfondita e competenze specifiche per guidare e gestire l’innovazione in vari contesti. Di seguito la lista dei Master in Innovation presenti nella nostra offerta formativa:

 

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2. Requisiti professionali

Allo stesso modo, per diventare un manager dell’innovazione è essenziale soddisfare una serie di requisiti definiti dalla norma UNI 11814:2021, riguardante le “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nell’ambito della gestione dell’innovazione – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”.

 

Questi requisiti si suddividono in conoscenze e abilità, riflettendo le complesse responsabilità che caratterizzano questa figura professionale. L’UNI 11814 dettaglia in modo approfondito i requisiti per diventare innovation manager:

 

  • Management dell’innovazione: conoscenza del sistema di gestione dell’innovazione secondo le linee guida ISO 56002 e degli standard ISO 56000. È necessaria anche la comprensione delle tipologie di innovazione classificate nel Manuale di Oslo;
  • Management standard: conoscenza delle buone pratiche di sostenibilità e responsabilità (ISO 26000), di gestione del rischio (ISO 31000) e del concetto di successo durevole (ISO 9004);
  • Sistemi di gestione e HLS (High-Level Structure): conoscenza dell’approccio e della struttura HLS, dei principali sistemi di gestione e delle loro peculiarità, oltre a una comprensione del concetto di sistema di gestione integrato;
  • Divulgazione e formazione: conoscenza dei metodi e degli strumenti di base per la divulgazione, la formazione e la collaborazione, nonché degli strumenti informatici a supporto;
  • Raccolta, analisi dei dati e gestione della conoscenza: conoscenza dei metodi e degli strumenti di base per la raccolta, l’analisi e l’interpretazione delle informazioni, insieme a una competenza nell’uso di strumenti informatici correlati;
  • Comunicazione e relazione: conoscenza delle tecniche di base per la comunicazione individuale e di gruppo, nonché delle competenze di negoziazione e persuasione.

3. Iscrizione all’Albo degli innovation manager

Una volta terminati gli studi e accertate le proprie competenze, i candidati che vogliono iscriversi all’Albo degli innovation manager devono essere in possesso di CIE, SPID o CNS e compilare il modulo di apposita domanda allegato al decreto direttoriale, insieme al proprio curriculum vitae.

 

Per accedere alla procedura informatica e procedere con l’iscrizione bisogna, inoltre, disporre di:

 

  • un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC);
  • una firma digitale valida.

 

Seguendo le fasi indicate nel decreto, il processo di iscrizione procede come segue:

 

  • Accedere alla piattaforma informatica del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE);
  • Inserire tutti i dati richiesti e caricare le domande secondo le istruzioni fornite;
  • Generare la domanda di iscrizione sotto forma di documento immutabile che contiene tutte le informazioni e i dati forniti dal richiedente;
  • Apporre la firma digitale come specificato nel decreto;
  • Caricare l’istanza firmata digitalmente entro il termine stabilito.

 

Una volta completate queste fasi, verrà rilasciata un’attestazione che certifica l’avvenuto invio della domanda.

 

Innovation manager: stipendio medio in Italia

Secondo il sito Jooble, lo stipendio medio di un innovation manager in Italia a gennaio 2024 è di 63.451 € lordi all’anno. L’analisi del mercato del lavoro per questa professione ha rivelato che la RAL può variare a seconda della località, con uno stipendio annuo minimo rilevato di 62.044 € e un massimo di 64.857 €.

 

Secondo invece Glassdoor, un innovation manager guadagna mediamente 50.000 € all’anno, con bonus e compensi aggiuntivi che variano tra i 3.000 € e i 10.200 €.

 

Voucher innovation manager: incentivi per le aziende

Sapevi che le aziende dispongono di numerosi incentivi per promuovere e integrare la digitalizzazione nei propri processi? Il Voucher innovation manager è un’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, volta a sostenere le aziende nell’adozione di servizi di consulenza per l’innovazione.

 

Questo programma fornisce incentivi finanziari alle imprese che vogliono accrescere la loro competitività attraverso l’innovazione e scelgono di investire in risorse umane con competenze specifiche nel settore. Il voucher copre una parte significativa dei costi legati alla consulenza, facilitando così l’accesso a esperti e conoscenze specialistiche nel campo dell’innovazione. È rivolto a tutte le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che risultino possedere i requisiti validi per ottenere il contributo.

 

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